10 Cloverfield Lane: L'apocalisse dentro.

Una ragazza parte, in macchina. è notte, e un'auto le viene addosso, spingendola oltre il ciglio della  strada. Al suo risveglio si ritrova incatenata in una stanza. Arriva un uomo, le spiega che le ha salvato la vita, che sono in un bunker, che di sopra l’apocalisse è arrivata, che non è sopravvissuto più niente; l’unico modo di restare in vita è rimanere nel bunker. Ma qual’è la verità?
Questo è l’incipit di 10 Cloverfield Lane, “seguito spirituale" del cloverfield originale (pur non mantenendo nessun aspetto in comune col predecessore) e, ovviamente, passato in pochissime sale in Italia (e per un tempo inferiore a quanto ci mettereste a pronunciare il titolo per intero), recuperato da pochissimo e che beh, è una bomba.

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10 Cloverfield Lane è un esempio perfetto del cinema che fa bene al cinema di oggi, girato con una cifra irrisoria rispetto agli standard dei classici blockbuster hollywoodiani e retto totalmente sulle spalle di due/tre attori: Mary Elisabeth Winstead da una prova di fuoco, conferisce al suo personaggio, Michelle, un personalità scaltra, furba e intelligente, regge la prova con gli occhi, in continuo movimento, riesce a comunicarci tutta l’ansia di una ragazza intrappolata sia fuori che dentro, di un bunker prigione ma anche salvezza. Contrapposta alla figura d’acciaio di Howard, portato sullo schermo da un magistrale ( e non si fa per dire, sembra benedetto) John Goodman, indecifrabile, duale, riesce nell’intento di rimescolare le carte ad ogni scena, confonde lo spettatore, in un Odi et Amo che dura anche dopo la fine della pellicola.

Ma tutto 10 Cloverfield può essere riassunto in una domanda: qual’è la verità? tutto nel film è fatto in modo per celare fino all’ultimo cosa sia reale e cosa no, ogni domanda ha due risposte, e ogni risposta è contrapposta con l’altra, 10 cloverfield lane gioca con lo spettatore, lo costringere a parteggiare, a farsi un’idea per poi distruggerla poco dopo con un’altra rivelazione. Nel film l’unica cosa importante non è la distruzione fuori da bunker, ma quello che avviene all’interno di esso. L’apocalisse è dentro, in un gioco il cui unico risultato sarà il disfacimento stesso dei rapporti, la distruzione avviene, ma è dentro, non è fisica, ma psicologica, in un contesto in cui le parole esplodono e le rivelazioni posso essere più distruttive di qualsiasi bomba.
Una pacata lezione di recitazione di John Goodman, come al solito tranquillissimo.

Il finale, poi, è gestito in maniera molto intelligente, facendo svoltare il tono del film, e concedendo al film un finale giusto per un film così complesso.
Insomma, 10  Cloverfield Lane è, molto semplicemente, un bel film, che riesce  a mantenere la tensione alta per quasi tutte le due ore di film, grazie ad una sceneggiatura complessa ma non troppo intricata, ma soprattutto grazie alle prove attorniati, che conferiscono al film il tono apocalittico nonostante il film sia ambientato tutto all’interno del bunker.

che dire? guardatelo, non ve ne pentirete e scrivetemi qui se siete d'accordo.

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