La Rupe Delle Serie: Doctor Who 9x03 under the lake
Fra le innumerevoli cose che tolgono tempo allo studio, oltre ai film e ai fumetti ci sono sicuramente le serie tv: varie e disparate ma sopratutto tante (con un certo imbarazzo a mostrare agli altri l'app TvShowTime); se l'altra volta parlavamo di come Mr. Robot fosse una delle serie migliori degli ultimi tot. anni, questa volta passiamo all'ultimo episodio di Doctor Who (cioè probabilmente la mia serie preferita, o quantomeno quella col più alto tasso di lacrimoni facili) Under The Lake. Com'è? bella, mooolto bella.
Insomma diciamocelo, l'ottava stagione, cioè la prima con Capaldi scricchiolava, nonostante Twelve come Dottore fosse completamente soddisfacente: non più un bambinone troppo cresciuto come 11 ma uno scozzese strafottente e arrogante che ci veniva mostrato sempre sul limite fra bontà e cattiveria, aveva alle spalle una serie di puntate che non funzionavano del tutto, si percepiva la mancanza di quelle storie da più puntate, capaci di tenerti in sospeso, con la voglia di scoprire come il dottore se la sarebbe cavata, come avrebbe risolto la situazione, come avrebbe salvato tutti.
La nona stagione è cominciata nel modo opposto, le prime due (incredibili) puntate segnano un nuovo inizio per Capaldi, sappiamo chi è, ormai non c'è più bisogno di delineare il suo modo di porsi davanti ai problemi, è un dottore completamente nuovo, rivolzionario a suo modo e gli occhiali sonici lo indicano nel modo più assoluto; Under The Lake comincia nel modo più classico possibile, il Tardis attera in un posto con un problema e toccherà al Dottore risolverlo.
In questo caso il problema sono i fantasmi, fantasmi in una base subacquea. Una situazione troppo bella in cui il Dottore non può che divertirsi, forse anche troppo considerato la pericolosità degli stessi; Capaldi riesce a divertire nonostante si percepisca la tensione dovuta a qualcosa di sconosciuto anche per il Dottore, gli spettri non dovrebbero esseri li, la morte dovrebbe essere la fine, ecco allora venire fuori la classica vena di curiosità del dottore, la voglia di scoprire, di capirci qualcosa, a costo di mettere a rischio la sua vita. Capaldi, più vicino al Dr. House che ai dottori precedenti è graffiante quanto efficacemente stronzo (si può dire? va bhe dai il blog è mio) verso gli altri personaggi ed è perfettamente bilanciato dalla figura di Clara, che lo riporta al contegno.
La puntata è scritta bene, funziona, i dialoghi sono efficaci e i personaggi secondari non sono totalmente anonimi (ma questo succede on tutti i dottori), ma sopratutto, ha ritmo, sono 40 minuti che sembrano dieci e che vorresti vedere per altri 200, tutto è calibrato al punto giusto: ironia, azione e il OneManShow che è guardare il Dottore.
Insomma Under The Lake funziona, alla grande anche, la nona stagione si è aperta col botto e potrebbe davvero diventare una delle migliori del nuovo Dottore, basta che si giochino bene le carte che hanno a disposizione.
Spoiler:
Il Dottore ovviamente non è morto, ma cosa gli è successo? bho, aspetteremo per scoprirlo
Insomma diciamocelo, l'ottava stagione, cioè la prima con Capaldi scricchiolava, nonostante Twelve come Dottore fosse completamente soddisfacente: non più un bambinone troppo cresciuto come 11 ma uno scozzese strafottente e arrogante che ci veniva mostrato sempre sul limite fra bontà e cattiveria, aveva alle spalle una serie di puntate che non funzionavano del tutto, si percepiva la mancanza di quelle storie da più puntate, capaci di tenerti in sospeso, con la voglia di scoprire come il dottore se la sarebbe cavata, come avrebbe risolto la situazione, come avrebbe salvato tutti.
La nona stagione è cominciata nel modo opposto, le prime due (incredibili) puntate segnano un nuovo inizio per Capaldi, sappiamo chi è, ormai non c'è più bisogno di delineare il suo modo di porsi davanti ai problemi, è un dottore completamente nuovo, rivolzionario a suo modo e gli occhiali sonici lo indicano nel modo più assoluto; Under The Lake comincia nel modo più classico possibile, il Tardis attera in un posto con un problema e toccherà al Dottore risolverlo.
![]() |
| per esempio |
In questo caso il problema sono i fantasmi, fantasmi in una base subacquea. Una situazione troppo bella in cui il Dottore non può che divertirsi, forse anche troppo considerato la pericolosità degli stessi; Capaldi riesce a divertire nonostante si percepisca la tensione dovuta a qualcosa di sconosciuto anche per il Dottore, gli spettri non dovrebbero esseri li, la morte dovrebbe essere la fine, ecco allora venire fuori la classica vena di curiosità del dottore, la voglia di scoprire, di capirci qualcosa, a costo di mettere a rischio la sua vita. Capaldi, più vicino al Dr. House che ai dottori precedenti è graffiante quanto efficacemente stronzo (si può dire? va bhe dai il blog è mio) verso gli altri personaggi ed è perfettamente bilanciato dalla figura di Clara, che lo riporta al contegno.
La puntata è scritta bene, funziona, i dialoghi sono efficaci e i personaggi secondari non sono totalmente anonimi (ma questo succede on tutti i dottori), ma sopratutto, ha ritmo, sono 40 minuti che sembrano dieci e che vorresti vedere per altri 200, tutto è calibrato al punto giusto: ironia, azione e il OneManShow che è guardare il Dottore.
![]() |
| per esempio, parte 2 |
Insomma Under The Lake funziona, alla grande anche, la nona stagione si è aperta col botto e potrebbe davvero diventare una delle migliori del nuovo Dottore, basta che si giochino bene le carte che hanno a disposizione.
Spoiler:
Il Dottore ovviamente non è morto, ma cosa gli è successo? bho, aspetteremo per scoprirlo



Commenti
Posta un commento