Inside Out, ovvero: l'importanza di essere tristi.

Dopo una pausa di un annetto circa gli studios Pixar tornano a stupirci ancora una volta; Inside out infatti non è solo uno dei "soliti" meravigliosi film a cui ci hanno tante volte abituato, ma si classifica direttamente tra i capolavori assoluti della casa delle idee di John Lasseter, insieme ad Up, a Wall-e e al terzo Toy Story. Ma è davvero un capolavoro questo film? Si, lo è, ma parliamone un po'


Nel film la mente di ogni persona è controllata dalle cinque emozioni dello spettro che collaborano per garantire l'emozione adatta ad ogni situazione, rispettivamente Paura Rabbia Tristezza Disgusto e Gioia; la nostra storia inizia nella mente di Riley, una ragazzina undicenne appassionata di hockey la cui quiete viene turbata da un improvviso trasloco che la costringe a lasciarsi alle spalle tutti il legami che aveva prima; nel frattempo nella sua mente Gioia e Tristezza dovranno affrontare un viaggio nelle profondità della psiche della ragazza per cercare di ritornare al quartier generale coi ricordi base (quelli che definiscono la personalità stessa).

Come sempre Gli studios della Pixar ci stupiscono con una qualità tecnica impressionante, RenderMan (il programma usato da loro per creare film in computer grafica ) raggiunge una qualità dell'immagine, della fluidità e della fisicità incredibile; Il film, spesso diviso per cromatismi seguendo i cinque colori che distinguono le emozioni, si rivela più volte incredibile per la vastità di dettagli che ci presenta;Inside Out è colorato, sempre e tantissimo, una goia per gli occhi che impressiona lo spettatore più piccolo e sorprende quello più adulto.

Inside out è forse anche uno dei film più adulti che la Pixar abbia mai prodotto, se in Wall-e si affrontava il tema dell'ecosostenibiltà presentando ai bambini (e al pubblico tutto) i disastri che l'uomo avrebbe provocato al proprio se avesse continuato col consumismo più sfrenato, qui si punta ad una riflessione più intima della personalità umana; Gioia è così convinta di essere l'emozione più importante che finisce col mettere da parte Tristezza, dimenticando uno dei lati fondamentali della personalità umana, Inside out ci insegna che la felicità e la tristezza sono profondamente legate, che la felicità è spesso solo conseguenza di un brutto momento, che non è esiste una vita fatta di pura gioia, perchè la tristezza è necessaria, catartica e liberatoria, e che alle volte un bel pianto è necessario, anche se non vorremmo. Una morale difficile da insegnare ad un bambino, eppure giusta, un film che ci f ancora riflettere su quanto la cinematografia sia ancora in grado di insegnare di educare e di stupire, anche su temi non particolarmente facili.



Insomma Inside out è una rivelazione, è il sintomo di tutta una corrente filmica, quella dell'animazione,  che che sta sempre di più perdendo la sua connotazione "per bambini" e si sta creando un linguaggio nuovo, con forme e caratteristiche nuove. Capolavoro, punto, a questo punto non resta che aspettare Il Viaggio Di Arlo, sperando che sia bello almeno la metà di questo.

Note sparse: il film fa anche ridere, e parecchio, la colonna sonora è meravigliosa e Lava il corto che precede il film è bellissimo,

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